15.01.12 Milan-Inter

il POST Milan-Inter di Marco Brucculeri

milan-inter

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Commentare un derby perso, così, a caldo, non è mai semplice.
Bisogna tuttavia trovare la lucidità di analizzare ogni aspetto lasciando sbollire il sangue rossonero nelle vene.

Partiamo dalla fine, dal risultato finale, Ok, abbiamo perso il derby.
Ora le trombe e le fanfare mediatiche troveranno infinito fiato per rimettere in corsa scudetto un’Inter questa sera umile e capace di sfruttare la palla goal di chi ha impostato la partita nell’attesa di cogliere l’occasione buona.
Gattuso in settimana l’aveva detto:” Occhio a Ranieri, è un vecchio marpione”.

Attorno a questa partita, in questi giorni, non si erano create le giuste tensioni e sensazioni positive, ma il pareggio odierno della Juventus lasciava pensare che forse poteva essere la serata giusta per prendere il largo.
In realtà nulla di quanto sperato si è verificato. Il Milan, pur tenendo il pallino del gioco e cercando di fare la partita, non ha trovato le giocate dei suoi uomini migliori e si è limitato a far girare il pallone nella trequarti avversaria, esponendosi poi a pericolosi e purtroppo fatali contropiedi.
Ogni episodio , rimpallo o contrasto è per tutta la gara andato in favore dei nostri avversari che, pur essendo a mio avviso poca cosa rispetto a noi, hanno portato a casa una vittoria che sicuramente darà loro morale.
Non deve invece essere scalfito il nostro di morale e non deve venir meno l’attenzione per una lotta scudetto ancora tutta da giocare e nella quale far valere la nostra maggiore forza.

Le scelte del Mister questa sera, quasi obbligate per certi aspetti dalle tante indisponibilità nella rosa, lasciano solo il dubbio di un atteggiamento inizialmente troppo prudente, quando forse un tridente con Robinho, Pato ed Ibra avrebbe potuto fin da subito indirizzare la partita nei giusti canoni.

Ora non drammatizziamo, la sconfitta è fastidiosa ma a mio avviso da imputare quasi esclusivamente alla brutta prestazione di quei singoli che solitamente sono il nostro punto di forza, Ibra su tutti.
Mercoledì tornerà la Coppa Italia e troveremo lo stesso Novara che sarà anche prossimo avversario di campionato.
Approfittiamo di questa doppia sfida per tornare sui giusti binari ed auguriamoci di non dover più vedere seratacce come questa.

Vediamo ora nel dettaglio la prestazione dei nostri ragazzi con le pagelle Milan Day :

ABBIATI: 6 Effettua un miracolo su Alvarez nel primo tempo ma non mi appare molto reattivo sul tiro di Milito che lo coglie in controtempo.
ABATE: 5 Difficile questa sera dare un voto ad Ignazio. Lui lotta, corre, si sacrifica e recupera ma a certi livelli anche un solo errore può essere decisivo ed il suo buco sul goal nerazzurro, questa sera pesa molto.
THIAGO SILVA: 6,5 Praticamente argina ogni contropiede ed iniziativa avversaria, uscendo nel primo tempo palla al piede con una giocata di Baresiana memoria.
NESTA: 6 Anche lui come Thiago questa sera è positivo ed argina bene. Unica cosa da rimproverare alla nostra retroguardia è la talvolta la laboriosa gestione del pallone in fase di disimpegno.
ZAMBROTTA: 5,5 Maicon è un brutto cliente e questa sera la vera fonte di gioco dei nostri avversari. Zambro lotta ma il suo passo talvolta appare affannoso per ricoprire fase difensiva ed offensiva come un derby richiederebbe.
NOCERINO: 6 Fa la sua partita, senza strafare ma senza riuscire ad inserirsi pericolosamente come in altre occasioni.
VAN BOMMEL: 7,5 A mio avviso quella del generale questa sera è stata una grande partita. Ha lottato con corsa e qualità per tutta la gara, colpendo anche la traversa nel primo tempo. Se tutti questa sera avessero avuto la sua grinta, forse parleremmo di un risultato diverso.
EMANUELSON: 7 Era chiamato questa sera ad avere una grossa responsabilità e non ha tradito. In una serata dove tutto è andato storto, Emanuelson ha provato a fare ordine guidando la fase offensiva ed ha dimostrato grande disponibilità e duttilità tattica nel ricoprire il ruolo di terzino negli ultimi venti minuti.
BOATENG: 6 Da lui, visto quello che può dare, ci si aspetta sempre tantissimo ma non dobbiamo scordare che questa sera era impegnato sulla linea mediana e non nel suo abituale e preferito ruolo di trequartista.
PATO: 5,5 Impreciso sotto porta ed incapace di sorprendere la retroguardia avversaria. Avrebbe voluto festeggiare la sua permanenza in rossonero in ben altro modo e lo avremmo tanto voluto anche noi.
IBRAHIMOVIC: 5 Irriconoscibile questa sera. A tratti fuori dal gioco, privo di quegli spunti decisivi che caratterizzano ogni sua prestazione. Zlatan è il simbolo di ogni nostra vittoria e questa sera è purtroppo il simbolo di questa serataccia.
EL SHARAAWY: S.V. Pur non essendo giudicabile a causa dei pochissimi minuti giocati, entra con grinta e prova a creare scompiglio. Meriterebbe a mio avviso più spazio.
SEEDORF: S.V. Pochi minuti anche per lui ma giocati all’opposto rispetto ad El Shaarawy. Lento prevedibile e primo freno delle nostre azioni offensive. Irriconoscibile.
ROBINHO: 5 Prova a fare qualcosa ma non incide e perde qualche banale pallone, oltre a fallire la possibile palla del pareggio su passaggio di El Shaarawy

 

il PRE Milan-Inter di Marco Rizzo

derby

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Quando nel lontano 1779 Edward Smith Stanley, Conte di Derby, guardava quella monetina cadere, e nel frattempo sperava ardentemente di vincere la sua personale disputa con Sir Charles Bunbury, mai avrebbe pensato che l’esito di quel lancio avrebbe avuto una certa importanza nella storia sportiva degli anni a venire.
I due si sfidavano per  dare nome ad un’idea. Istituire una corsa per far gareggiare cavalli di tre anni d’età nel loro Club ippico. Ma non solo. Indirettamente, nel loro piccolo, cambiavano la storia di uno sport che di certo non era al centro dei loro pensieri.
La moneta cadde. Ovviamente dalla sua parte.
Il “Derby” diventava così il nome che da li a qualche anno avrebbe indicato la più prestigiosa corsa di cavalli del mondo.
Ma nasceva li la parola Derby per come la conosciamo: una sfida interna per decidere chi è più forte.
Questa è solo una delle tante ricostruzioni che aleggiano attorno a questa parola.
Ma per noi, amanti del calcio e di Milano, “Derby” ha un significato particolare, a prescindere dalla storia.
A prescindere da dove derivi.

Derby è passione. È sofferenza. Derby è cuore, rispetto, supremazia, agonismo.
Derby, per novanta minuti, è tutto.
E proprio a San Siro, che in quanto a gare di cavalli evoca, e non poco, domani sera si scende in campo.
Milan-Inter. Scordiamoci le belle parole. Scordiamoci la storia: si gioca!

E seppur non fondamentale come tante stracittadine passate, quella di domani sera si porta dietro un alone di importanza non da poco. Lo è sempre, importante, per definizione, questo è chiaro. Ma domani sera le due squadre si giocano parecchio.
Il Milan ha una supremazia cittadina da mantenere. Ma non solo. Ha una lotta scudetto nel vivo con la Juventus ed un passo falso potrebbe essere deleterio.
E poi la settimana appena trascorsa lascia e lascerà inevitabili strascichi. Situazioni su situazioni che si sono accatastate in poche ore. Forse le meno indicate per gli stravolgimenti.
L’Inter dal canto suo ha una rimonta da continuare. Certo, arrivare a -5, a livello puramente numerico, per ora, vuol dire poco e nulla. Ma una vittoria in questa sfida non avrebbe solo risvolti numerici, lo sappiamo benissimo. Viceversa, una sconfitta sarebbe una botta dura. Forse definitiva.

A livello ambientale le due formazioni ci arrivano in momenti diversi.
Il Milan è scosso, come detto, dalla settimana passata. Da Pato venduto e Tevez acquistato, al fallimento, in poco tempo. Realtà ? Strategia ? noi di Milan Day abbiamo detto la nostra.
Una situazione che non può non aver distratto. E la forza della squadra deve essere proprio quella. La capacità di estraniarsi e pensare solo alla partita. Compito duro stavolta per il “neo-rinnovato” Mister Allegri.
A livello di infortuni, poi, qualche notizia “un po’ così”. L’occhio di Gattuso che non smette di fare le bizze. La caviglia di Aquilani che lo terrà fuori un mese. I soliti lungodegenti. Qualche indisponibile di troppo, quindi.
Ma i presenti, ne siamo certi, bastano e avanzano. E che presenti.
Un Thiago Silva ormai in vetta al mondo per quanto riguarda i difensori. Un Ibrahimovic mai cosi’ forte e decisivo da quando è calciatore professionista. Un Boateng sempre più forza della natura.
Ma non solo singoli: una squadra che cresce costantemente.
32 punti su 37: questo il filotto del Milan. Miglior attacco con 37 reti e fase difensiva che migliora : solo due gol subiti nelle ultime otto sfide. Porta inviolata da 180 minuti.
Se ci limitiamo a vedere il rendimento in casa, poi, le prestazioni salgono: 6 vittorie e 2 pareggi nelle 8 gare di campionato: soli 4 gol subiti e ben 21 fatti.
Una squadra, perciò, in forma, in salute. Forte e pronta alla sfida.

L’Inter invece, partita male, tra mille problemi, ha tirato su la testa. Forse per la pochezza degli avversari affrontati ultimamente, è vero.
Ma il merito di Claudio Ranieri si vede. Molto del filotto ultimo di vittorie è suo.
Ha saputo ridare carattere, forma e logica tattica ad una squadra allo sbando. Ha saputo ritrovare qualche giocatore che sembrava essersi perso nei meandri della mediocrità.
Non è stato “Special”, per nulla. La sua normalità, in tutto, ha portato però quello che era necessario : serenità all’ambiente.
L’Inter arriva quindi alla sfida con il vento in poppa. 5 vittorie consecutive, buon gioco ritrovato e classifica impietosa lasciata alle spalle.
L’Europa vicina e la zona alta, seppur difficile, non più utopistica.
L’allenatore di Testaccio ha poi, per la prima volta, praticamente tutta la rosa a disposizione e ha potuto preparare la gara nella massima tranquillità, per quanto possa essere tranquilla la settimana pre-Derby, sia chiaro.

Andare a parlare di aneddoti e precedenti lascia il tempo che trova.
Andare a snocciolare numeri, pure. Tutti ricordiamo gli ultimi Derby, inutile ritirarli fuori.
Ognuno ha il suo momento preferito. Dal 3-2 in rimonta di Seedorf, al clamoroso 6-0, passando per il 3-0 dello scorso anno o il doppio pareggio nella semifinale Champions. Anche l’Inter, ahinoi, ha i suoi personali. Meglio lasciare tutto chiuso in un cassetto, così come, almeno in questa sede, è meglio lasciare stare le storie di dispetti che hanno contraddistinto le due compagini, non ultima l'"affaire" Tevez. Pensare al campo è la parola d'ordine.

E appunto per questo, e per entrare di più nella sfida, vediamo come i due allenatori stanno pensando di giocarsela.

Partiamo dagli ospiti.
Come detto, Ranieri ha vasta scelta. Ma idee chiare al tempo stesso.
Pochi i dubbi per l’ex Roma.
In porta, chiaramente, Julio Cesar.
In difesa Maicon, che dovrebbe proprio recuperare, si accomoda a destra come di consueto. Al centro Lucio e Samuel, mentre a sinistra agirà il giapponese Nagatomo, o Nagatomò, come piace definirlo a qualcuno.
Il centrocampo a 4 vedrà, poi, come perni centrali senza dubbio Cambiasso e Thiago Motta.
Altrettanto certo l’utilizzo di Zanetti: se largo sulla fascia o interno è ancora da vedere.
E questa situazione dipende proprio dal modulo: continuare con il 4-4-2 che tanto bene ha fatto o lasciarsi ingolosire dal ritorno di Sneijder e passare al più spregiudicato 4-3-1-2 ? questo il vero dubbio nerazzurro.
Nel primo caso, pronto Alvarez, con l’olandese, al rientro, pronto a subentrare.
Davanti le due punte saranno Milito e Pazzini, anche se Forlan è in recupero e qualche insidia all’ex Samp potrebbe darla.
Ma un'altra ipotesi serpeggia nelle ultime ore : 4-4-1-1 decisamente abbottonato con presenti sia Alvarez che Sneijder. Staremo a vedere.

A Milanello, invece, nonostante gli infortuni, o forse proprio per quelli, ci sono davvero pochi dubbi.
Sicuramente non di modulo: 4-3-1-2 classico.
Davanti ad Abbiati ecco il rientro importante. Quello di Ignazio Abate, fondamentale pedina dello scacchiere milanista. Affianco a lui, Thiago Silva, Nesta (che potrebbe e dovrebbe vincere il confronto con Mexes, anche se nulla, è, al momento in cui scrivo, deciso) e molto probabilmente Gianluca Zambrotta.
A centrocampo, con Gattuso, Flamini ed Aquilani out, Allegri ha le scelte obbligate: Seedorf-Van Bommel-Nocerino, dunque, in mediana.
A trequarti agirà Prince Boateng.
Davanti, affianco a Ibra, solito dubbio. Dovrebbe spuntarla Robinho. La settimana di Pato è stata travagliata a dir poco. Ma forse proprio tutta la situazione potrebbe caricarlo. Dall’inizio o a gara in corso, potrebbe essere per lui la partita della svolta come, del resto, lo fu l’anno scorso. Anche qui : stiamo a vedere.

A dirigere la gara ci sarà Orsato: Buona fortuna. Credo gliene servirà data l’importanza e la difficoltà della partita, ma anche dopo le forti polemiche arbitrali che, seppur in tempi diversi, hanno contraddistinto la stagione di entrambe le squadre.

San Siro sarà pieno, come da tradizione nelle stracittadine.
E, chissà, magari ci sarà un tifoso in più.
Perché no, magari attirato dal blasone ippico proprio di San Siro, anche sir Edward Smith Stanley, Conte di Derby, decida per una volta di guardare giù e vedere cosa, la caduta di quella monetina, ha, anche in piccola parte, contribuito a creare.
Forza Ragazzi!

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