25.03-2012

Manuel Vanacoretuttomercatoweb.com

Robinho e IbraNella lunga interviste sulle colonne di SportWeek, Robinho racconta il suo rapporto con Zlatan Ibrahimovic. Ecco quanto evidenziato da MilanNews.it: "Ibra si incazza solo per cose di calcio. Infatti io e lui litighiamo ogni santo giorno. Ma tutto nasce e muore in campo. Fuori è un ragazzo normale, perfino più tranquillo degli altri che in partita si sbracciano e parlano meno. A Natale cantavamo insieme sotto l'albero di Milanello. E comunque preferisco uno arrabbiato come Ibra, a uno molle, che perde palla e non si scompone, che vede la sua squadra subire e rimane fermo con le mani sui fianchi".

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Manuel Vanacorecalciomercato.it

Van BommelIl Milan capolista in campionato al termine di questa stagione dovrà affrontare l’annoso problema relativo al rinnovo dei contratti con scadenza il prossimo 30 Giugno di alcuni componenti della rosa algi ordini di Massimiliano Allegri. Vediamo come sono le situazioni di questi calciatori al momento. Gli unici due sicuri del rinnovo del contratto sono l’olandese Van Bommel, fondamentale in queta stagione e vero perno del centrocampo rossonero, e il capitano Massimo Ambrosini apparso in grande spolvero nella gara di ieri contro la Roma. Incerto il futuro di Nesta e Seedorf. Il primo, secondo alcune voci uscite dallo spogliatoio rossonero, avrebbe avuto qualche incomprensione con il tecnico Allegri mentre il numero dieci olandese starebbe pensando di accettare la corte che gli arriva dal Brasile o dagli Stati Uniti. Con il foglio di partenza in mano ci sono Inzaghi (fine carriera?) e Roma, anche se il terzo portiere rossonero potrebbe restare se non dovesse arrivare nessun altro tra i pali della porta rossonera.

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Lucio Faiola - acmilan.com

MILANO - A.C. Milan comunica che Thiago Silva ha effettuato questa mattina risonanza magnetica che ha evidenziato una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destra. La prognosi è di 3/4 settimane, salvo complicazioni.

 

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Lucio Faiola - acmilan.com

A poche ore dal termine del match contro la Roma, è già tempo di tornare in campo per il Milan. La gara con il Barcellona non può aspettare e mister Allegri, già da oggi, ha potuto iniziare a lavorare sul campo con i suoi. Allenamento defaticante per chi ha giocato ieri. Sette i giocatori di movimento, insieme ai portieri Abbiati e Amelia, sul campo rialzato dove la sessione è iniziata alle ore 11: Antonini, Merkel, Gattuso, Aquilani, Seedorf, Yepes e Nesta. Sono poi scesi sul campo anche Robinho e Maxi Lopez per una corsa ai bordi del campo con leggere variazioni di ritmo, quindi Abate per un lavoro personalizzato con la palla. Il menu del giorno, dopo una fase di riscaldamento a secco, ha visto il gruppo impegnato in 20' di possesso palla diviso tra "gabbia" e campo rialzato, quindi il gruppo si è dedicato a partitelle a ranghi ridotti. Domani si replica, sempre alle ore 11.

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Alberto Re - Calciomercato.com

"Mi ricordo quando proposi a Milan, Inter e Juventus la comproprietà di Marek a 3,5 milioni. E con 6 milioni l'a­vrebbero potuto comprare tutto. Mi risero in faccia. E il Napoli lo comprò per 5,5 milioni al termine di una tratta­tiva che si stava quasi interrompendo". Parlò così nel luglio scorso Gino Corioni, presidente del Brescia, a chi gli chiedeva un commento su Hamsik. L'estate scorsa lo slovacco era un obiettivo di mercato del Milan, che nel 2007 disse no alle richieste del Brescia.
Cinque anni dopo il club lombardo si ritrova tra le mani un altro Hamsik, o forse addirittura meglio. Omar El Kaddouri, centrocampista marocchino di passaporto belga classe 1990, infatti sembra molto più completo dello slovacco che partì per Napoli cinque anni fa. "Come tipologia di giocatore, ha una tecnica alla Zidane" ha detto di lui Calori, attuale tecnico delle Rondinelle.
Il Milan è in corsa per El Kaddouri, ma non è l'unico. Anzi, al momento parte in seconda fila, con Parma e Palermo in vantaggio su tutti. Il Brescia non può permettersi di tenerlo e in estate farà cassa. Pronto a cederlo al miglior offerente. Serve muoversi in fretta, in maniera decisa, senza ripensamenti. Bisogna essere consapevoli che un rischio oggi può voler dire un campione domani. El Kaddouri attualemente costa 7 milioni di euro, una cifra importante ma non impossibile.  Il Milan sta valutando anche l'opzione comproprietà, magari con il Genoa, ma il tempo stringe. Chi vuole El Kaddouri deve fare in fretta.

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Lucio Faiola - Gazzetta dello Sport

Ma Allegri dà ad Ibra quel che è di Ibra: "Ha fatto una grande gara soprattutto nella ripresa, ha fatto il centravanti come sa far lui ed ha fatto la differenza. D'altra parte, avevamo fatto un buon primo tempo e preso gol nell'unica occasione che la Roma si era creata in avanti. Nella ripresa siamo entrati in campo per ribaltarla e ce l'abbiamo fatta, abbiamo trovato subito questo rigore e dopo la squadra ha creato altre occasioni. Bene così. La fortuna gira e abbiamo tanti giocatori non al meglio, ma la fortuna credo sia quella di avere sempre una rosa importante, composta da 33 giocatori. Bonera sta facendo bene, sono cresciuti molto alcuni giocatori che giocando hanno trovato più continuità. Contro il Barcellona ci sono due strade: o ti abbassi e cerchi di ripartire, che è molto difficile, o devi fare una partita dispendiosa come abbiamo fatto nel ritorno, dove abbiamo commesso alcuni errori che poi abbiamo pagato a caro prezzo. Sappiamo che la partita sarà difficilissima, però dovremo giocare con coraggio ed equilibrio, sapendo che abbiamo la possibilità di passare".

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Alberto Re - Corriere dello Sport

"Questa partita era come i film di Rambo, un momento decisivo in cui chi ci insegue pensava 'adesso cadonò e invece ci siamo rialzati". È raggiante l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani dopo la vittoria in rimonta sulla Roma, in cui, nonostante la doppietta, Ibrahimovic non è stato l'unico protagonista. "Quelli di Ibra sono tutti gol d'autore, siamo arrivati a una trentina di gol, ed è mancato in diverse partite. Ma parlare di lui è troppo semplice, parliamo degli altri che danno tutti l'anima. C'è grande spirito di squadra, tutti quelli che entrano giocano bene - ha sottolineato Galliani a Milan Channel - Bonera sta giocando il suo più bel campionato da quando è al Milan, non fa rimpiangere nè Mexes nè Thiago, non fa un errore. È consolante che aumenta il numero degli infortunati ma i tre punti arrivano sempre". Galliani evita pronostici sulla sfida di domani fra Juventus e Inter, ma si lascia scappare che "un no contest con entrambi i pugili sconfitti non sarebbe male". L'ad rossonero si è invece augurato che Antonio Cassano possa tornare a disposizione per la partita contro la Fiorentina nel fine settimana di Pasqua: "Spes ultima dea", ossia la speranza è l'ultima dea a cui rivolgersi. Infine un accenno al mercato, che a gennaio ha portato al Milan quattro giocatori i cui nomi iniziano com la lettera 'm', Maxi Lopez, Merkel, Mesbah e Muntari. "Ora speriamo in un 'MTevez' per l'estate - ha detto sorridendo Galliani -, chiediamo il cambio della carta d'identità...".

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Lucio Faiola - il Giornale

Ibrahimovic, tanto per cambiare. Si è messo sullespalle, affaticate, ilMilan e lo ha trascinato oltre il pendio della Roma salita a cavallo del risultato prima dell'intervallo con Osvaldo. Adesso siamo a quota 22 gol in 23 partite, quasi uno ogni 90 minuti: una produzione industriale, come si capisce dalla media stratosferica, che sta confermando allo svedesone il ruolo decisivo di bomber, leader e trascinatore dei primi della classe. Certo, oltre a Ibra, c'è anche molto altro e tra questi quel giovanotto con la cresta in testa, El Shaarawy, capace di timbrare il palo (mentre Muntari si schiantacontrolatraversa) eunaseconda frazione fatta di cuore e di testa, diassalticiechiediblitzchemettono sottosopra la difesa romanista. Un paio di volte interviene il portiere olandese a rimediare alle amnesie dei suoi sodali. La rimonta del Milan prende quota appena Totti, il capitano deludente della sera, in avvio di ripresa, sciupa un regalo di Abbiati, un rinvio corto, per la voglia di apparecchiare un cucchiaio dei suoi, mal riuscito. Uno sgorbio vero e proprio. Allora, come spaventati da quel pericolo corso, i rossoneri prendono per il bavero la difesa romanista, la strattonano e la spediscono contro il muro di Stekelenburg. A promuovere gli assalti più feroci c'è il capitano di oggi, Ambrosini, preferito a Van Bommel perché l'olandese ha la schienaapezziesuomalgrado, protagonistainnegativodelrinviomaldestro servito a De Rossi e Osvaldo perfirmareilvantaggioiniziale. Dalla sua stoccata (deviata col braccio alzato da De Rossi) e dal rigore successivo, ripartono il Milan e Ibra che è il solito cavallo di razza. Non sbaglia un penalty, quando gli capita, e se c'è una palletta come si deve, come succede nel finale, beh allora è capace di superarlo col pallonetto prima di andare di testa a concludere col 2 a-1 meritatissimo il lancio tele comandato di Muntari. Questo è il Milan di oggi, che tiene la Juve a distanza di sicurezza, e che si prepara ad affrontare il Barcellona dopo aver consumato un pozzo di energie. Colpa anche di qualche decisione affrettata e infelice da parte di Allegri e dello staff sanitario, tipo quella di recuperare a ogni costo Thiago Silva. Bastava vederlo durante il riscaldamento per convincersi delle sue condizioni precarie. Niente: hanno provato a lanciarlo egualmente nella mischia e al primo scatto con Borini, il brasiliano ha alzato la mano (10 minuti in tutto) ritirandosi dalla scena. È uscito in stampelle da San Siro: problema ai flessori, salterà di sicuro Barcellona e anche Catania. E anche Ibra accusa: «Troppi infortuni, serve cambiare qualcosa». Per fortuna del Milan, al suo posto è spuntato un eterno ragazzo che per la prima volta sta collezionando una serie di prove convincenti. Trattasi di Daniele Bonera, mai fortunato con infortuni e anche con le prestazioni nel passato, ma finalmente dotato di quella sicurezza che ha consentito di far dimenticare gli affanni e anche le assenze di Thiago stesso e di Nesta in panchina solo per far presenza. Non c'è stato soltanto quel monumento di Ibra. Il Milan ha retto bene davanti ad Abbiati, con Ambrosini ha tenuto botta e con El Shaarawy ha rischiato prestissimo di centrare il bersaglio. La presenza di Boateng, non ancora collaudato a dovere, intervenuto al posto di Emanuelson (poco incisivo), ha contribuito a moltiplicare le ansie della Roma che è stata una delusione innanzitutto nel suo atteggiamento. È vero, Luis Enrique ha messo un paio di lucchetti ai cancelli ma nel frattempo ha smarrito il filo del gioco che ne ha aveva suggerito i complimenti iniziali. Ha provato a vincere quando ha visto il Milan sconvolto dalla fatica (accumulata per aver voluto tentare il recupero della finale di coppa Italia) inserendo in un colpo solo Pjanic e Bojan, troppo leggeri entrambi per riuscire a mettere pressione alla difesa rossonera nel frattempo sostenuta da un Mesbah di buon livello sul fianco sinistro e dal solito Mexes, una specie di Maciste dell'area di rigore. Non è difficile indovinare cosa potrà raccontare Luis Enrique al suo amico e compatriota Guardiola a proposito del Milan: è Ibrahimovic, tanto Ibra in attacco. Adesso solo le forze fresche, Robinho, Boateng e Aquilani le previsioni più attendibili, possono offrire al Milan la freschezza atletica e anche il piglio per non soccombere subito dinanzi all'armata catalana.

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Alberto Re - Sportmediaset

Il Milan procede a vele spiegate verso lo scudetto. Ma l'ultimo infortunio a Thiago Silva, che rischia di complicare i piani per la Champions, non è andato giù a Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, da autentico leader, ha espresso il suo malumore per i problemi fisici che attanagliano da mesi i compagni: "Non è giusto: abbiamo tanti infortunati, bisogna cambiare qualcosa. Questo è un momento importante della stagione e tutti dovrebbero stare bene".
Impossibile dargli torto. Strano, però, che un discorso del genere sia fatto da un calciatore. Anche se il carisma di uno come Ibra non dovrebbe suscitare alcun tipo di sorpresa. La critica dello svedese potrebbe essere rivolta alla preparazione, anche se nei giorni scorsi Allegri ha ribadito più volte come molti degli infortuni non abbiano avuto a che fare con traumi da gioco (vedere Cassano e Gattuso per credere).
Ma buona parte della compagnia si è fermata ai box con deleteria insistenza. Per una squadra che a marzo è ancora in lotta per giocarsi tutto, questo può sempre diventare un problema: "Mi dispiace per Thiago e per tutti quelli che si fanno male - ha ribadito Ibra dopo la doppietta con la Roma. E' un peccato. Senza i miei compagni tutto quello che sto facendo non sarebbe possibile". Il Milan, contro il Barça, dovrà fare a meno del difensore brasiliano, ma con buona probabilità anche di Van Bommel. E dai box sono passati recentemente anche Aquilani, Robinho, Boateng e chi più ne ha più ne metta.
Semplici coincidenze? Ibra teme di no. E lo ha detto. Così come in settimana lo aveva sussurrato anche il presidente Berlusconi, sempre più dispiaciuto di vedere la sua creatura debiilitata dai problemi fisici: "Questa squadra non è nemmeno vicina a quella titolare" aveva sentenziato dopo la gara di Parma il patron. A quanto pare, in casa Milan il problema infortuni esiste. Qualcuno si passi una mano sulla coscienza. Ibra è già arrabbiato.

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