28.03,12 Milan-Barcellona

il POST Milan-Barcellona di Marco Brucculeri

milan-barcellona

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L'andata del quarto di finale di Champions League tra Milan e Barcellona, si conclude con un pareggio a reti inviolate.
Un pareggio dai molteplici significati, che trova nella soddisfazione di non aver subito reti nella partita casalinga il maggior compimento.

Prima della partita, il pensare di non subire reti da una squadra stratosferica come quella spagnola, con l'aggravante della indisponibilita' per infortunio di Thiago Silva, poteva sembrare assoluta utopia.
Invece, grazie ad una prestazione esemplare della nostra difesa e di tutta la squadra in fase difensiva, abbiamo si corso qualche rischio, ma limitando al massimo la enorme potenzialita' dei nostri avversari.

Guardando ora al risultato finale, possiamo addirittura rammaricarci per non aver sfruttato al meglio tre chiare occasioni da goal che ci sono capitate.
Certo, aver fermato gli alieni catalani in questa partita di andata ci deve dare fiducia ed autostima, senza contare poi che ora, pur nella immensa difficolta' della partita di ritorno da giocare al Camp Nou, avremo a disposizione praticamente due risultati su tre per passare il turno.

Nel complesso la nostra squadra e' oggi tutta da elogiare, anche se, quasi si trattasse della famosa "coperta corta", l'aver curato e messo in pratica una perfetta e corale fase difensiva, ci ha lasciati quasi sempre in inferiorita' numerica nelle fasi d'attacco.
Possiamo tirare un sospiro di sollievo, la prima ondata di questo "Tsunami Catalano" e' passata e siamo rimasti in piedi. Se riusciremo a fare altrettanto anche nella partita di ritorno, potremo trovarci a gestire una gioia immensa per un sognato passaggio del turno.

Ora pero' ci aspetta per il campionato la difficilissima partita di Catania, dove soprattutto a livello mentale dovremo avere un approccio alla gara importante.

Tornando a questa sera, analizziamo con le pagelle la prestazione dei nostri ragazzi;
ABBIATI: 8 Inizialmente rischia non trattenendo un apparentemente facile tiro basso ma poi nel corso della gara effettua tre interventi decisivi e da fuoriclasse.
BONERA: 7,5 Daniele in questo periodo decisivo e' in forma e sta' fornendo ottime prestazioni. Questa sera si supera giocando a grandissimi livelli
MEXES: 6 Non commette sbavature ma soprattutto in fase di disimpegno ed impostazione dimostra di avere oggi qualche problema
NESTA: 8 L'espressione ed il sospiro di sollievo di Messi, inquadrato dalle telecamere, mentre Sandro esce dal campo, dice tutto sulla prestazione del nostro numero 13
ANTONINI: 7 qualche amnesia iniziale e poi si scioglie giocando la miglior partita della sua carriera, almeno fino ad oggi
AMBROSINI: 8,5 lotta come un leone e gioca con quantita' e classe una partita sopraffina. Questa sera veramente devastante, sempre presente ad ogni azione avversaria.
NOCERINO: 6 tanta corsa, poca lucidita' in fase offensiva e pochi inserimenti. Importante pero' tener conto di chi erano gli avversari questa sera.
SEEDORF: 7 non e' facile per lui lottare fisicamente per tutta la gara. Resta il fatto che si sacrifica e regala gli unici colpi di luce provenienti questa sera dal nostro centrocampo.
BOATENG: 5,5 non e' in gran condizione e si vede. Cerca di lottare ma non riesce ad essere efficace nelle ripartenze offensive
ROBINHO: 5 Il suomerrore davanti alla porta nel primo minuto potrebbe costare caro. Per il resto della gara cerca di sacrificarsi ma senza incidere
IBRAHIMOVIC: 5,5 non incide e spreca una grande occasione. Certo non e' facile incidere se ti arriva un pallone ogni dieci minuti
EL SHAARAWY: 6 mette la sua dinamicita' al servizio della squadra portando freschezza. I nostri attaccanti pero' sono troppo soli
MESBAH: 6 entra negli ultimi 20 minuti e si limita a difendere con applicazione. La gestione del salto dal Lecce a questa partita e' da premiare

 

il PRE Milan-Barcellona di Marco Rizzo

MILAN-BARCELLONA

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Milan-Barcellona.
“Niente è impossibile” , citava un celebre spot televisivo.
Questo, seppur parecchio ridondante o banale, deve essere il ritornello in casa Milan in queste ore di vigilia.
Perché preparare la partita ed entrare poi in campo già battuti non è da noi. Non è da Milan.
E a dirla tutta, non rispecchierebbe le reali possibilità.

Insomma, le difficoltà ci sono, inutile negarlo. La forza strabordante dell’avversario, gli infortuni, la forma non eccelsa. Vere, innegabili e tangibili difficoltà.
Ma se tutti accreditano al Milan, a ragion veduta, poche possibilità, dal 20% al 30%, questo 20 o 30 che sia, dannazione, il Milan se lo deve giocare alla morte. Se lo deve giocare come sa, con coraggio.

Dalla sua, la squadra di Allegri ha pochi appigli. Ma proprio questi devono essere sfruttati.
Nonostante tutto, il Milan, infatti, ha una squadra solida, compatta. Che se è in serata può e riesce a chiuderti gli spazi e non farti segnare. Su questo si dovrà lavorare. Perché cercare di non prendere gol a San Siro sarà fondamentale. Difficile, improbo, forse, ma fondamentale.
L’interrogativo a questo punto è d’obbligo. Solo difendersi ? catenaccio all’italiana o alla “Mourinhana” ?
La risposa è no. Compatti e aggressivi il più possibile, ma senza rinunciare ad offendere.
Perché il Milan, questo Milan, può far male al Barcellona.
Ed ecco qui il secondo appiglio: il Barcellona, se preso a dovere, offre i fianchi agli attacchi avversari.
Soprattutto nell’ultimo periodo, infatti, la squadra di Guardiola, complice il problema di Abidal, con il conseguente spostamento di Pujol,  e la scarsa forma di Piquè, ha la tendenza di incassare gol con maggior facilità rispetto al recente passato.
E senza dubbio alcuno, le caratteristiche di Boateng ed Ibrahimovic, ben si prestano a mettere in difficoltà la retroguardia blaugrana. E i fatti lo dimostrano: con armi diverse, dalla velocità di Pato e i calci piazzati all’andata, alla forza fisica negli inserimenti di Prince e Ibrahimovic al ritorno, il Milan ha segnato ben 4 gol alla squadra catalana quest’anno.
Un lumino nel buio ? si, forse si.
Anche perché tutto il resto è in estrema salita.
Il Milan infatti in tutto il resto rischia di soccombere. Come arginare il gioco fantastico fatto di corsa e inserimenti, il palleggio strabiliante e un mostro di nome Messi ?
Difficile.
Ma il Milan ha un lieve vantaggio. Aver già giocato quest’anno con il Barça.
Si, perché, mentre i catalani giocano sempre alla stessa maniera e poco si preoccupano di adattarsi all’avversario, il Milan potrà trarre insegnamento dalle due gare del girone.
Era tutta un’altra storia, ma l’Inter di Mourinho nel 2010 ha ripercorso questa strada. Presa a pallate nei gironi, ma domata, poi, tra bravura e fortuna, nelle semifinali.
Va ribadito: altra storia, diversa situazione.
Ma la similitudine, innegabilmente, c’è.

Il Milan, comunque vada, può essere soddisfatto del suo cammino.
L’obiettivo, chiaro e specifico, era arrivare ai quarti di finale. Questione di soldi, prestigio, ranking e perché, francamente, ci si era stufati di essere eliminati dall’inglese di turno agli ottavi di finale.
La società, la squadra e l’ambiente hanno ben in testa il reale valore della propria squadra. E sanno che, per ora, non si può fare molto contro le corazzate europee.
La squadra è in costruzione. Ci vuole tempo, almeno in Europa.
Questo non vuol dire non provarci sin da subito, non crederci.
Anzi: vuol dire fare un bagno d’umiltà. Scendere di livello e adeguarsi.
Ed è proprio se il Milan avrà questo atteggiamento, che potrà sfruttare quelle flebili possibilità di passare il turno che ha.
Perché chiaro è che, se la squadra di Allegri andrà in campo presuntuosa e indifferente come accaduto all’Emirates, rischia di essere una mattanza.

Vediamo ora come i due allenatori, Allegri e Guardiola, hanno intenzione di giocarsela.

Per l’allenatore blaugrana, pochi dubbi.
Gli assenti sono Villa, Abidal e Adriano.
L’intelaiatura del Barcellona, tuttavia, non cambierà. In queste giornate, difatti, Guardiola ha provato spesso il 3-5-2, per sopperire alla mancanza di terzini sinistri.
Il modulo che, di fatto, aveva utilizzato nella fase a gironi proprio a San Siro.
Ma domani si torna al classico 4-3-3.
Davanti a Victor Valdes, Dani Alves agirà sulla fascia destra, con la coppia centrale che sarà quasi certamente Mascherano-Pique, con Pujol che sarà allargato a sinistra.
A centrocampo solo certezze. Si va sul sicuro: Iniesta-Busquets-Xavi.
I veri dubbi riguardano il reparto avanzato. Certo del posto sicuramente Leo Messi.
Ma chi affianco a lui ?
L’assenza di Villa, obbliga Guardiola ad avanzare Cesc Fabregas.
A completare il tridente se la giocano Pedro ed Alexis Sanchez. L’ex Udinese, appare tuttavia favorito.

Allegri, risponde come può.
Le assenze di Cassano, Pato, Van Bommel e soprattutto Thiago Silva pesano come autentici macigni.
Tuttavia la rosa rossonera è ampia, e soluzioni alternative ce ne sono.
In porta, sicuro del posto, Christian Abbiati.
Davanti a lui, linea a 4 formata da Bonera, qualora Abate non recuperi, Nesta, Mexes e Antonini largo a sinistra.
Centrocampo a 3 con Nocerino, capitan Ambrosini e il dubbio tra Seedorf e Aquilani per il ruolo di mezz’ala sinistra. Anche se Allegri starebbe pensando alla possibilità di schierare Emanuelson nel ruolo in quel ruolo.
Sull’attacco pochi dubbi: i recuperati Robinho e Boateng, agiranno in aiuto all’ex al veleno, Zlatan Ibrahimovic, chiamato ad una prova di maturità importante. La stagione sarà davvero strepitosa se saprà essere decisivo anche in partite come questa. Come accaduto a San Siro contro i Gunners.

Toccherà al connazionale di Ibrahimovic, Jonas Eriksson, dirigere la gara.
Un arbitro, lo svedese, considerato a tutti gli effetti uno dei migliori d’Europa.
E per una sfida del genere, serve una prestazione top anche da parte dell’arbitro.
Troppo spesso, infatti, il Barcellona ha ricevuto “l’aiutino” decisivo in partite come questa. Ma non ci pensiamo.
In Europa il clima è pulito. Nessun Marotta, nessun Conte. Purtroppo qualche Mourinho. Ma la perfezione non è di questo mondo.

Lo stadio sarà stracolmo. Di pubblico e di entusiasmo. Banale dire che servirà l’apporto di San Siro per tentare l’impresa.
Si, perché di impresa si tratta.

Il Milan, in ogni caso, è orgoglioso di esserci.
Di partecipare a quella che, a mani basse, sarà la super sfida di questa fase eliminatoria.
Una partita che verrà vista in tutto il Mondo.
E tornare a riassaporare queste sensazione è bello. Dannatamente bello.
Forza Ragazzi!

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