ARRIGO, MA…..CAZZO GUARDI?
di Gianpiero Sabato
Il 27 febbraio dello scorso anno a San Siro si gioca Milan-Napoli, con le due squadre separate da 3 punti in classifica. I partenopei ci arrivano “letteralmente trascinati” da una fanfara mediatica che “sogna” il rinverdirsi dei trionfi del Napoli maradoniano sul Milan “brutto e cattivo”. Come finì lo ricordiamo tutti: una straripante dimostrazione di superiorità della squadra di Allegri che da il là alla fuga decisiva in classifica.
La domenica dopo il Napoli pareggia 0-0 in casa contro il retrocedendo Brescia, disputa una partita ignobile ed alla fine recrimina per un mezzo rigore negato a pochi minuti dalla fine.
L’8 Marzo 2011 De Laurentis dichiara: “Il Napoli dà fastidio. Nel calcio ci sono 3 Cenerentole e 17 Genoeffe. Si facciano un campionato tra di loro”

Un anno esatto dopo, nel momento in cui si determina il primo strappettino in vetta alla classifica a seguito dell’ennesimo pari bianconero, i “media di partito” (Tuttosport su tutti) parlano a nome della società juventina (che è in silenzio stampa) e cominciano a spiegare tutti i motivi per cui, praticamente a tavolino, la Juve non vincerà lo scudetto.
La tattica è sempre la stessa: quando il gioco comincia a farsi duro e certi valori vengono a galla, la parte in difficoltà comincia a nascondersi dietro l’alibi del fantomatico condizionamento esterno per spiegare un gap che, francamente, ha altre motivazioni!

Adesso, lasciamo volutamente perdere la vivisezione dei singoli episodi, e diciamo che la cosa che dà veramente fastidio di questa vicenda è il fatto che la Juventus utilizzi l’argomento degli errori arbitrali e quello della “brutta aria latente” ad orologeria: cioè, si fa finta di niente quando gli errori sono a proprio vantaggio con Cagliari, Catania, Milan e Chievo, ed invece ci si imbufalisce e si grida allo scandalo quando sono a proprio danno come con Siena, Bologna e Genoa.
Mettete in ordine cronologico le partite e scoprirete che la cosa avviene sostanzialmente ad intervalli regolari, una domenica sì ed una no! Regolarmente.
Credo che alla fine si stiano un po’ stancando anche i veri tifosi juventini. Nello stesso tempo c’è da sperare che questo atteggiamento continui, perché la sensazione è che questo modo di fare sia per loro controproducente. Al di là del fatto che la gamba forse non è quella di prima (anche se la Juve di Genova è sembrata tutt’altro che in calo) e del fatto che l’attacco bianconero abbia dei limiti rispetto alla concorrenza, c’è la netta sensazione che tutto l’ambiente bianconero non sia tranquillo, e che questo nervosismo diffuso complichi anche le cose più semplici, facendo perdere comunque lucidità.
Ma poi scusate eh, ma non erano Conte, Marotta ed Agnelli quelli che per mesi ci hanno triturato i coglioni con la storia che il “Milan era strafavorito per lo scudetto perché ha la squadra più forte”? Ed ora improvvisamente scopriamo che se la Juve non è in testa lo si deve solo ed esclusivamente alla classe arbitrale? Non è che per caso era un alibi anche quello? Non è che era un tentativo “mourinhano” di spostare la pressione tutta sull’avversario? O forse no. Forse lo credevano (e lo credono) davvero. Boh.

Noi, al canto nostro, dobbiamo continuare ad essere tetragoni, dobbiamo concentrarci solo sulle nostre cose e farci scivolare via tutte le chiacchiere e le discussioni che provengono dall’esterno. Il cammino è ancora lungo, ma l’atteggiamento che stiamo tenendo, da Udine in poi, è quello che fa ben sperare. Abbiamo reagito da grande squadra nel momento di massima difficoltà (il 70’ di Udine), abbiamo dato una bella prova di forza nel momento in cui c’è mancata la metà della rosa a disposizione ed anche nel momento in cui abbiamo dovuto fare a meno del nostro giocatore più forte e determinante (Ibra). Ed è proprio in questo periodo di difficoltà che siamo stati la squadra che nel girone di ritorno ha collezionato il maggior numero di punti (17), il tutto senza tirare nemmeno un calcio di rigore (per chi non tenesse i conti, il Milan non ha un rigore a favore da Bergamo, 10 partite fa) e con qualche torto subito lì nel mezzo (Lazio, Juve, la maxi squalifica di Ibra tanto per citare). Questo lo diciamo non per dire che siamo degli eroi, ma semplicemente che se sei forte e stai bene le partite le porti a casa comunque!

Nell’ambito delle discussioni domenicali abbiamo preso nota anche del parere di Arrigo Sacchi.
Sul Sacchi commentatore mi ero già espresso (su “già espresso” http://archivio12milanday.it.gg/CARO-SACCHI%2C-LA-PREGO-NON-ESAGERI-ar--.htm) qualche settimana fa, e non è il caso di ripetersi.
Ma la domanda che voglio fare a chi è d’accordo con l’ultimo parere del buon Arrigo è questa: come può esserci in Italia (fino ad oggi, si intende) una squadra che merita di vincere lo scudetto che non sia il Milan di Allegri?

Il Milan del tecnico livornese in 65 partite di campionato (38 più 27) ne ha vinte 41, ne ha pareggiate 16 e ne ha perse solo 8. Ha collezionato 139 punti, ben 23 in più delle prime inseguitrici (Inter e Napoli), è la squadra che ha fatto più gol in assoluto (120) e che ne ha subiti di meno (46).
Queste cifre non sono sufficienti per impedire di dire che “la Juventus merita di vincere lo scudetto”? Può darsi che da qui in avanti le cose cambino e qualcun altro comincia a fare di meglio, ma fino ad allora dichiarare che a meritare sia questo o quello sembra quanto meno avventato.
La realtà purtroppo è un’altra. Arrigo Sacchi è stato uno dei più grandi allenatori di sempre (il mio preferito), ma questo non significa essere automaticamente un bravo opinionista: per dirla come disse lui (a chi gli chiedeva se si poteva essere un buon allenatore senza essere stato un buon calciatore), “per essere un buon fantino non è detto che bisogna essere stati un grande cavallo!”

Prima di immergerci nella prossima sfida di campionato mettiamoci comodi e godiamoci il sorteggio di Champions. E che Dio ce la mandi buona!!!
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