Se un bel tacer non fu mai scritto...
di Guglielmo Mastroianni
Tante chiacchiere inutili.
Questo rimane di Milan-Juventus, match clou di campionato, e, come non capitava da tempo, gara importante per decidere le sorti di uno scudetto.

Il polverone alzato dalle scellerate decisioni di Romagnoli, ha cancellato tutto quanto di tecnico successo in campo.
Le polemiche legate al gol non visto di Muntari, hanno dato un colpo di pugna ai fatti di campo.
E qui non è il momento di stabilire se fosse più importante il 2-0 non visto, o l'1-1 annullato.
Qualunque persona normodotata è in grado di farsi una propria idea da solo.
Nonostante le urla, gli schiamazzi. Le sterili e inutili polemiche.

Se a fine partita Conte si fosse presentato nello spogliatoio dichiarando semplicemente:"Finora ci siamo sentiti danneggiati, ma stasera c'ha detto bene", per quanto la prima parte della frase fosse comunque una baggianata, lo avrei rispettato, e, personalmente, l'avrei chiusa lì.
Ma le cose sono andate diversamente, e di quanto successo in campo non si è minimamente parlato.
E quindi ci si è dimenticati di notare come, un Milan falcidiato da assenze e squalifiche, abbia messo in ginocchio la Juve proprio sotto il suo maggiore punto di forza, e cioè l'atletismo e la corsa; e non si è notato che se alla fine la Juve è riuscita in qualche modo a risalire la china, fino a pervenire al pareggio, è anche e soprattutto per via del calo fisico evidenziato dai giocatori di Allegri, costretti a fare straordinari, senza un minimo di ricambio.

Aspetto, questo, evidenziato palesemente da un particolare che nessuno ha messo in evidenza: Allegri ha fatto solo due sostituzioni.
E non lo ha fatto certo perchè fino a quel momento era soddisfatto di come stessero andando le cose.
Ma solo perchè, in panchina, tolti El Shaarawy ed Ambrosini, che non a caso sono i due giocatori subentrati, c'erano giocatori acciaccati (Bonera e Zambrotta), reduci da infortunio (Yepes), oppure ormai ai margini della squadra (Inzaghi).

Ci sarebbe piaciuto, invece, che si facesse notare la brillante prestazione di Emanuelson: se il gol di Nocerino nasce da un errore di Bonucci, è pur vero che a quell'errore il difensore era stato portato da una serie di azioni in precedenza, dove il movimento di Urby aveva precluso ai centrali juventini il consueto scarico su Pirlo.
E quanto sarebbe stato importante, ad un certo punto della gara, avere la possibilità di inserire anche un Boateng a mezzo servizio al posto dell'olandese?
La squadra avrebbe mantenuto lo stesso assetto, Pirlo avrebbe continuato a morire di asfissia, e la Juve non avrebbe guadagnato campo.

Persino l'assenza di Mesbah si è fatta sentire, quando Antonini era in preda ai crampi e sbagliava il disimpegno in fallo laterale da cui nasce il pareggio di Matri.

Tutte osservazioni che ci saremmo aspettati nel dopo gara, o almeno il giorno dopo. Invece siamo ancora qui a discutere di gol non visti, fuorigioco inesistenti, triade, mafia e coglionate varie.
E Conte se la ride, sotto l'occhio vigile di Marotta. Il campionato è lungo, le partite da giocare molte.
E la Juve, proprio sabato sera, ha dimostrato di non essere imbattile
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