di Guglielmo Mastroianni
Il Milan, dopo l'ultima di campionato, ha gli stessi punti di vantaggio sulla seconda, quattro, ha aumentato il distacco sulla terza, lontana ora dodici punti, e ha una trasferta e una partita in meno da giocare.
Ha vinto facile dove in tanti, quest'anno, hanno faticato e sofferto.
Dà la sensazione, in campionato, di ottenere risultati importanti sforzandosi per circa 25 minuti a gara.
Può contare su un attaccante che è il più decisivo della serie A, e su una rosa che, nonostante una serie tragicomica di infortuni, che non ha risparmiato nessuno dei giocatori sotto contratto, gli permette comunque di essere ancora in corsa su tutti i fronti.
Ha una differenza reti di + 35, col migliore attacco e la seconda migliore difesa, avendo incassato 5 reti in più della Juventus, ma avendone segnati 13 in più, e nonostante la scampagnata fiesolana di sabato sera della squadra di Conte.
Benchè si parli tanto del cosiddetto "Juventus Stadium Power", la compagine di Allegri ha un ruolino casalingo pressochè identico ai bianconeri: con otto vittorie casalinghe per entrambe le contendenti, la differenza la fa unicamente il derby perso in casa contro Milito, altrimenti anche il Milan conterebbe 5 pareggi e zero sconfitte tra le mura amiche: ma con due gol segnati in più, e tre subiti in meno.
Negli scontri diretti, è avanti la Juve: ma nel doppio confronto, peserà sempre come un macigno quel gol non visto di Muntari.
Perchè quando le chiacchiere alzano troppo fumo, distogliendo dalla reale entità delle cose, è sempre bene tornare ai fatti concreti, ai numeri.
Che sono impietosi, per quanto possano affanarsi, dalle parti di Vinovo, ad insinuare cervellotici complotti pro-Milan, allestendo dossier e scatenando la stampa di bandiera, mai come in questo periodo copertasi di ridicolo.
Con questo scenario, il Milan si presenta al già citato Juventus Stadium (perchè poi non chiamarlo con un nome italiano non lo capirò mai...), per ribaltare l'1-2 della partita di andata per le semifinali di Coppa Italia.
Nonostante sia passato poco pù di un mese, le condizioni sono nettamente cambiate.
Soprattutto nella testa, dove la Juve continua a ritenersi imbattile, e il Milan più forte.
Ovviamente non potrà essere la partita di stasera ad emettere verdetti in questo senso.
Ma siamo sicuri che sarà calcio vero, parossistico, agonisticamente esasperato.
Perchè, oltre al gol di Muntari, anche le parole pesano come macigni nel duello rusticano Milano-Torino.
E considerando quante ne sono state dette, è facile intuire quanto oneroso sia il fardello di questa semifinale.
Solo un'ultima, umile e personale considerazione: comunque vada a finire, ricordiamoci sempre che è la Coppa Italia.
Hai visto mai che, improvvisamente, possa diventare una sorta di prestigioso, luccicante e ambito trofeo intercontinentale |
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