del 22-03-2012
L’infermeria del Milan diventa sempre più simile ad un carcere, infatti appena qualcuno esce, il posto libero viene subito prontamente occupato.
Per fortuna comunque da due settimane a questa parte continua il processo di “svuotamento” della “nursery” rossonera. Abbiamo infatti assistito al pieno recupero di Seedorf Aquilani e Maxi Lopez. L’eliminazione dalla Coppa Italia, nonostante la vittoria nei 90’, sicuramente brucia e parecchio perchè comunque” è stato dimostrato sul campo che il Milan, nonostanti parecchie assenze dei titolari e alcuni non al top, è riuscito a segnare 2 goal e a sfiorare il colpaccio contro tutti i titolari della Juventus.” ( citazione di Alessio Tacchinardi, non proprio un cuore rossonero,  a Sky Sport 24 ). Oltre all’amarezza, la mente di noi milanisti era pervasa dalla preoccupazione per due pilastri della squadra ovvero Thiago Silvia e Ibrahimovic. Per il difensore brasiliano assolutamente nulla di grave, solo una leggerissima distorsione durante il match, che non ha comunque precluso il proseguo della partita quindi un primo pericolo è scampato.
Per quel che riguarda il gigante di Malmoe, non dovrebbero esserci problemi in vista della Roma, nonostante l’influenza ed un brutto mal di schiena lo stiano accompagnando in questi giorni dovrebbe risolvere tutto e scendere in campo.( Anche perchè sfido a trovare qualcuno che abbia il coraggio di dirgli: “ no guarda oggi vai in panchina) Per un sportivo alto più di 1m e 90 dolori nei pressi della zona lombare, possono essere frequenti.

Buone notizie sono arrivate ieri da quel di Milanello con l’allenamento in gruppo di Nesta Boateng e Merkel, con i primi due abili e arruolabili per la sfida con la Roma, insieme a Van Bommel che dovrebbe risolvere in tempo i suoi dolori alla schiena. E quì, un piccolo e modesto appunto, mi sento di muoverlo in direzione dello staff sanitario del Milan. Perchè se è pur vero che molti dei vari infortuni era impossibile prevederli poichè non legati a fenomeni traumatici o muscolari, nelle ricadute o risentimenti muscolari, beh lì si possono evitare eccome. Gli errori di valutazione visti con Nesta e soprattutto Boateng sono, a mio avviso, gravi soprattutto per un club importante come il nostro, che portano sicuramente ad una successiva, e a volte eccessiva, prudenza.

Anche Robinho potrebbe farcela ad accomodarsi in panchina, la guarigione dalla distorsione accusata in allenamento settimana scorsa sembra esser vicina e sicuramente ci sarà per il big match di Mercoledì. Il Cancelliere invece avrà bisogno ancora di una settimana per recuperare appieno la forma ed riprende a lavorare con la squadra, insieme a Flaminì.
Dal bollettino emesso dal Milan successivamente alla botta rimediata dal francese durante il match con la Primavera si parlava, appunto, di una contusione al ginocchio, (ma non era alla coscia in origine?) ma ora i tempi non coincidono più. Quì gatta ci cova, e lungi da me far accuse senza prove, ma più di 10 giorni per superare una contusione, seppur dolorosa e delicata come al ginocchio, qualche dubbio lo lasciano. Che Mathieu, al momento della partita con i ragazzi di Dolcetti, si sia accorto di aver bisogno di più tempo per recuperare dal suo grave infortunio?

Per Abate purtroppo si tratta di uno stiramento, ovvero di un eccessivo allungamento delle fibre muscolari, quindi si cercherà di recuperarlo per il match di ritorno di Champions League al Camp Nou e, sinceramente, non sono molto ottimista data la frequenza di ricadute quest’anno a seguito infortuni muscolari. Abate per fortuna è un giocatore che ultimamente ha subito ben pochi infortuni quindi c’è ben poco da dire per quel che riguarda lo staff tecnico. Per un atleta che si allena tutti i giorni e affronta uno sforzo importante come una partita le probabilità che durante una stagione incappi in un infortunio muscolare è altissima, lo sappiamo tutti, ma non tutti riusciamo ancora ad accettarlo.

Oh Pato Pato perchè sei tu Pato? Ma che fine ha fatto Pato, escluso una foto con Michel Telò? Nei meandri di milanello si aggira quello che, fino a 6 mesi fà, era un fenomeno ed ora per molti è un ragazzino bollito e viziato di cui disfarsi. Pato, come sappiamo, è alla prese con l’ennesimo infortunio muscolare, di cui già abbiam parlato. Il recupero procede molto lentamente data la fragilità del ragazzo e anche perchè, a detta di alcuni, non si sente la necessità del rientro. Sicuramente in questo ragazzo si è instaurato un “tarlo”nella sua psiche, impossibile per noi da spiegare, ma che, complice anche la “quasi cessione” avvenuta a gennaio, lo sta portando sempre più lontano dal Milan. Inoltre si parla di un comportamento di Pato,fuori dal terreno di gioco, molto discutibile,con voci su “abitudini” censurabili . Ovviamente sono solo voci e tali restano, quindi devono esser prese con leggerezza, ma se quel che si sente è vero, si riuscirebbe a spiegare questo suo crollo psico-fisico.
Difficile prevedere se si riscatterà o no in caso di cessione, lo scontro tra i “pro” Pato e non continuerà ancora per molto. Personalmente, un anno “sabbatico” ad un ragazzo di 23 anni lo concedo, ma comprendo anche che le occasioni di mercato vanno colte ed il rischio di “svalutazione” è concreto, quindi mi reputo fortunato nel non dover esser io a decidere il “destino” di Alexandre. Io ovviamente, finchè non confermato, non dò ascolto alle voci, altrimenti altro che cessione...

Avevo già mentalmente preparato la conclusione di questo articolo con un analisi sul Milan Lab ma oggi mi sono imbattuto in un articolo interessantissimo su di un blog dedicato a medici specialisti in medicina dello sport che voglio discutere con voi. E’ stato infatti condotto uno studio sull’ incidenza di traumi e lesioni tra i calciatori di serie A durante la stagione 2010-2011.
Lo staff medico di Bari, Brescia, Cagliari, Catania, Cesena, Chievo, Fiorentina, Lazio, Lecce, Napoli ha messo a disposizione dei ricercatori i dati medici relativi ad incidenti e traumi diagnosticati ai calciatori, mentre i dati relativi alle altre dieci squadre sono stati estrapolati dalle statistiche sui giocatori indisponibili per infortunio pubblicate sul sito Fantagazzetta. I risultati mostrano che, nella stagione  si sono verificati 600 infortuni nelle venti squadre impegnate in campo. A rimetterci sono soprattutto i muscoli e le gambe dei giocatori per colpa dei campi da gioco sempre più rovinati e di una velocità di gioco in costante aumento.
In aumento soprattutto fratture, distorsioni, lesioni articolari, stiramenti e infiammazioni: problemi che in certi casi possono compromettere seriamente la stagione calcistica di un atleta e della squadra che lo porta in campo. I più traumatizzati sono Il Milan, l’Inter, la Juventus e la Roma hanno totalizzato da sole il 30% degli infortuni (complessivamente 165 infortuni); al contrario Bari, Brescia, Sampdoria e Lecce hanno totalizzato sol 106 infortuni in campo. In generale le squadre dell’Italia settentrionale risultano essere quelle più a rischio: 215 infortuni contro 138 del Sud. Un gap che può essere spiegato con l’impatto benefico che il clima mite delle regioni meridionali ha sulla salute del sistema muscolo-scheletrico. (Ricordate che “qualcuno” si lamentava dell’umidità presente a Vinovo? Venne “pernecchiato” ma tra gli addetti ai lavori si sapeva che non erano tutto fesserie)E infatti la squadra più in salute è il Napoli: solo 13 infortuni nella stagione di riferimento.
Tutto questo si può spiegare analizzando il cambiamento atletico/tattico che ha subito il calcio negli ultimi anni, oltre ad interessi di natura extracalcistica (pay tv) che hanno  portato ad un aumento delle partite oltre che ad un allenamento eccessivamente intenso. Sicuramente l’aumento dei carichi di lavoro e il cambiamento 'tecnico' nel gioco del calcio, con aumento della velocità di movimento e del numero di cambi di direzione, favoriscono un aumento di rischio traumatico su muscoli e articolazioni (non a caso nel Calcio a 5, dove proprio la velocità e le variazioni brusche di direzione sono prevalenti, gli infortuni capsulo-legamentosi hanno un’incidenzamaggiore).Deve però essere sottolineato che soprattutto le squadre top level, che sono poi quelle che hanno subito il maggior numero di infortuni, effettuano un numero di gare molto più elevato che in passato, diminuendo sia il tempo utile per il recupero che quello necessario all’allenamento.A questo va poi aggiunta la necessità di recuperare rapidamente gli atleti di maggior livello, accelerando a volte i tempi e causando rischi di recidiva e/o di nuovo trauma. Per concludere quindi: sicuramente l’aumento dei carichi di lavoro ha una importanza nell’aumento dell’incidenza degli infortuni nel calcio, ma a questo va aggiunto anche il minor tempo di recupero e il minor tempo di allenamento di tipo generale che l’atleta ha a disposizione per rendere ottimale la prestazione fisica.Inoltre ho potuto constatare, in questi anni, frequentando varie società (sono un ex arbitro di calcio) e visionando dal vivo e non vari sessioni di allenamento che in Italia le fasi di preparazione e training sono puntate a sviluppare il lavoro di forza dei calciatori, a mettere su massa muscolare e resistenza. Mentre ad esempio in Inghilterra o Sud America i club svolgono un lavoro più leggero. E spesso oltre al canonico lunedì di riposo, gli allenatori concedono anche il martedì. In Italia non accade mai.

Come prevenire questi infortuni? Prestando una particolare cura all’allenamento estivo che rafforzi la resistenza muscolare e utilizzando con maggiore regolarità gli strumenti di diagnostica per immagini che permettono di scoprire infortuni ben prima che si presentino i primi sintomi. Infatti ho scoperto, con stupore, che difficilmente questi strumenti vengono utilizzate nelle società di serie A a scopo preventivo. Solo una società ci ha provato integrandolo in un sistema più ampio. Avete capito di cosa sto parlando? Si, di lui, del MILAN LAB, di cui parlerò prossimamente.

PS
Continuerò a ripeterlo fino alla morte, il Milan Lab NON E’ PIU’ OPERATIVO mannaggia la pupazza!! Quindi per favore smettiamola di alimentare questo falso mito su questo fantomatico “laboratorio di imbecilli” presenti in quel di Carnago. E dobbiamo iniziare a farlo subito, soprattutto quando certe illazioni le lanciano giornalisti e opinionisti (o presunti tali). Ma uno squillo ad un collega più informato no eh?
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