Pirata per sempre...

14 febbraio...San Valentino...una data dolce ricordata per la festa, a dir di molti solo consumistica, a far di tanti anche onorata, dedicata agli innamorati di ogni ordine e grado, che l’amore davvero non ha confini. Paradossalmente in questo giorno si sono vissuti episodi che con l’amore hanno ben poco da spartire.

Chicago 14 febbraio 1929...la strage di San Valentino...forse la più tristemente famosa guerra tra bande rivali per il predominio del territorio nell’America del Proibizionismo...protagonista quell’Al Capone di italiche origini.

Rimini 14 febbraio 2004...l’ammutinamento di un pirata che smette di lottare e si arrende alla vita...protagonista quel Marco Pantani che accendeva le emozioni degli appassionati di ciclismo e non solo e che ha fatto appassionare tanta gente a questo sport.

Otto anni...uno stralcio di vita lunga un soffio...perché in un soffio, denso di rammarico e rabbia, questi otto anni sono passati ed ogni anno ci si ritrova a chiedersi ancora il motivo dell’assurdo senza trovare risposte nell’ovvio.

Invincibile pirata che non solcava i mari, ma scalava montagne con la leggerezza di un airone e forse c’era a chi, questo suo andar leggero, proprio non garbava...forse Marco si è imbattuto nel suo invisibile Al Capone che ne ha minato lo spirito indomito, forando idealmente quelle ruote della bicicletta, che, alla fine, si rivelerà la sua unica vera amica.

Perché Marco di amici ne aveva tanti finché le luci della ribalta ne illuminavano la vita, ma quando si è fatto brutalmente buio ed avrebbe avuto un bisogno estremo di quell’appoggio disinteressato e guidato solo dal bene sincero...si è ritrovato solo...in un deserto di sentimenti ed in un cuore fatto di nulla...dove aggrapparsi alla gioia di vivere diventava per lui più insormontabile di quelle montagne che tante volte aveva scalato con successo.

Non è chiaro niente in questa sua favola tragica e triste...condannato senza reato...da chi forse nei reati ci sguazzava per vigliacchi arricchimenti...falsi amici compiacenti che, per lo stesso motivo, l’hanno portato ad abbandonarsi a facili e distruttive momentanee soluzioni di un problema che è arrivato a mangiargli l’anima e la vita, in un anonimo seppur ridente residence in riva a quel mare che l’ha visto felice...famoso...e che forse ha raccolto anche la sua ultima preghiera.

Mi ricordo che la notizia della sua morte mi ha raggiunto in una sera dove tutto doveva essere bello e dolce e festoso...lasciandomi impreparata e sconvolta....non si può morire così...a 34 anni!

Eri un Pirata col sorriso da bambino, con la tipica simpatia della gente di Romagna, con quella caratteristica bandana sulla testa glabra e che ti ha valso quel soprannome che sa d’avventura...quando volavi sulla tua bicicletta mi hai fatto amare il ciclismo, io...appassionata di calcio...anche perché condividevi la stessa mia passione per il Milan, i cui colori portavi orgogliosamente nelle tue fughe per la vittoria...ogni pedalata come un gol...ogni traguardo raggiunto come una champions vinta.

Sono certa che ora la tua passione non ha più nemici, che continui veloce a scalare le montagne fatte di nuvole...leggero come un airone...sulla tua amata bicicletta...con in testa la bandana rossonera della vittoria.

Ciao Marco...Pirata per sempre

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