02-03-2012

Alberto Re - Corriere dello Sport

MILANO - Tutti con Ibra, appassionatamente. Ieri pomeriggio l’ad Galliani e il diggì Braida si sono presentati a Milanello per assistere all’allenamento «clou» della settimana, presenti quasi tutti i reduci dalle Nazionali. All’appello mancavano solo Muntari e Yepes che questa mattina si aggregheranno al gruppo in partenza per Palermo. Si è rifatto vivo nel quartier generale rossonero anche Mino Raiola, agente di Ibrahimovic, Emanuelson e Van Bommel. Scontato il mini-vertice di mercato con i numeri 2 e 3 di via Turati: non solo per fare il punto sul possibile rinnovo dell’accordo, in scadenza, di Va Bommel ma anche per parlare di Ibrahimovic.
RIPARTENZA - Rabbioso e scalpitante come prima e, quasi certamente, più di prima Mago Zlatan è atteso come la manna del cielo in casa rossonera. E’ vero che senza di lui (squalificato per tre giornate dopo il «buffetto» al napoletano Aronica) il Milan ha ottenuto comunque due vittorie (a Udine e Cesena) e un pareggio (Juventus) ma è altrettanto concreto il fatto che solo Ibra è in grado di guidare l’assalto con successo allo scudetto-bis. Un brevetto, quello relativo al titolo nazionale, che lo svedese ha depositato ben 9 volte su 10 nei campionati vinti con Ajax (2), Juventus (2), Inter (3), Barcellona (1) e Milan (1).
RINNOVO - Non è una novità, ma Ibrahimovic sembra seriamente intenzionato a concludere la sua carriera europea (non è detto che prima di chiudere definitivamente i battenti non si conceda un’escursione nella Mls, la Lega nordamericana) al Milan. Il suo attuale contratto è in scadenza il 30 giugno 2014, ma lo svedese vorrebbe già prolungarlo almeno fino al 2016, quando avrà quasi 35 anni, con un sostanzioso e immediato ritocco dell’ingaggio. Galliani, Braida e Raiola ieri hanno parlato anche di questo. Le firme scatteranno in automatico se al termine di questa stagione  Ibracadabra avrà materializzato un altro importante trofeo nella bacheca di via Turati

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Manuel Vanacore - calciomercatonews.com

Non inganni il clima di queste ore, la battaglia tra Milan e Juventus non è conclusa, semmai è ferma, anche grazie al veto della federazione. La gara della nazionale a Genova è stata l’occasione giusta per affrontare altri argomenti, quali il calciomercato. La carne al fuoco non manca, anche in questo caso in chiave rossonera. Uno dei giocatori a mettersi maggiormente in luce nella gara contro gli Usa è stato Angelo Ogbonna. Il difensore del Torino è uomo mercato ambitissimo e, come si legge su panorama.it, il Milan sarebbe arrivato prima di tutti. “E’ tifoso milanista, è stato lui a volere il Milan per primo”dicono in molti, l’operazione pare davvero in fase conclusiva. Il giocatore, in caso di promozione in serie A dei granata, potrebbe restare in prestito a Torino per poi trasferirsi a Milano

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Lucio Faiola - marca.com

Il rinnovo di Pep Guardiola con il Barcellona potrebbe essere più vicino, i suoi giocatori ed il club lo vogliono e sembra che il tecnico si sia finalmente deciso. La scorsa notte c'è stata o un incontro, che può essere decisivo per un accordo a casa del presidente Sandro Rosell. Alla cena erano presenti anche Zubizarreta e Tito Villanova, secondo El Periódico de Catalunya.
L'incontro nella notte di giovedì è servito per trovare un punto d'incontro tra tutti gli attori della società. Il Presidente Rosell, il Vice Presidente Bertomeu e Zubizarreta hanno potuto ascoltare di prima mano le esigenze di Guardiola.
L'allenatore del Barcellona aveva già espresso pubblicamente la sua implicazione totale nella pianificazione della prossima temporada

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Manuel Vanacore - calciomercato.com

L'allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, ha seguito da vicino le prestazioni di Rodrigo, 20enne attaccante del Benfica, che sarebbe uno dei giocatori-scommessa sul quale vorrebbe puntare l'allenatore dei meneghini per la prossima stagione.
L'amministratore delegato Adriano Galliani, noto per il suo gusto e piacere a scommettere sui giovani, come ad esempio Kakà e Pato, ha chiesto al direttore sportivo del club, Ariedo Braida, di iniziare a prendere contatto e informazioni circa la possibilità d'ingaggiare Rodrigo.
Il Milan dovrà fronteggiare la concorrenza di altri grandi club in Europa, come Real Madrid, Arsenal, Inter, Manchester United e Manchester City

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Alberto Re - Gazzetta dello Sport

Massimiliano Allegri guarda avanti alla prossima sfida di campionato col Palermo ma il pensiero del tecnico toscano del Milan va sempre al polemico Milan-Juve e a quel possibile 2-0 di Muntari non convalidato. "La speranza - ha detto a Milan Channel - è che non sia stato un episodio decisivo. Ora pensiamo a giocare e a fare risultato. Il Palermo? Sarà una delle poche partite decisive rimaste da qui alla fine del campionato. Da adesso guarderemo partita dopo partita".
Le polemiche — "Galliani ha detto che il cuore sanguina ancora? Non vedo strascichi perché abbiamo giocato bene. Purtroppo sono successe cose che raramente si vedono ma la squadra è uscita più forte sia dalla partita con l’Arsenal, sia dalla sfida con la Juve, quindi dobbiamo solo concentrarci sul dopo e non pensarci più. Non abbiamo cercato la polemica, il teatrino lo hanno montato loro. La società non ha motivo per scusarsi con la Juve. Gesti come quello di Mexes fanno male, speriamo che non si ripetano più perchè in questo momento con tante assenze e meglio non avere squalificati. Buffon incoerente? No, ha detto quello che pensava e che avrebbe rifatto. Ribadisco comunque che spesso è meglio stare zitti".
Il Palermo — "Il Palermo sarà una delle decisive del campionato - ribadisce Allegri - rimanere in testa anche con una partita in meno sarebbe importante. Ha cambiato molti giocatori ma la mentalità con cui giocano in casa è sempre la stessa. Hanno velocità e tecnica con Miccoli, Ilicic, Budan, sono difficili da affrontare. Non dovremo sottovalutare la partita, hanno gente di qualità. Giocherà Ambrosini davanti alla difesa. Pato? Ha qualità straordinarie e in questo finale ci avrebbe fatto comodo. Speriamo di riaverlo presto. Ibrahimovic? Ha grande voglia, sono felice sia finita la squalifica"

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Lucio Faiola - globoesporte.com

Ronaldinho è arrivato a Rio de Janeiro la mattina di Giovedi, dopo aver giocato una partita amichevole con la squadra nazionale in Svizzera, contro la Bosnia. In aeroporto Antonio Carlos Jobim, è avvenuto ciò che sembrava impossibile fino a qualche tempo fa, è stato ignorato. Nessun fan ha chiesto foto, autografi o un semplice cenno dalla stella. Una scena molto curiosa, come anche arrivare in anticipo (il volo è arrivato intorno alle 6), però, il movimento in aeroporto  era già grande.
Ma se i fans hanno ignorato Ronaldinho, non ha avuto lo stesso trattamento dalla stampa. In fretta, è uscito presso dalla hall dell'aeroporto e fuori la porta dove è stato scortato dai suoi amici. Con le cuffie in testa, ha solo salutato i giornalisti ignorando le richieste di interviste.
Lo scarso rendimento contro la Bosnia può giustificare la reazione di Ronaldinho, anche se questo è un comportamento poco abituale. La sua convocazione era stata contestata dalla critica dato il suo momento no con il Flamengo. La sua bassa resa nella vittoria per 2-1 ha solo contribuito a far aumentare le critiche

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Lucio Faiola - dailymail.co.uk

Arsene Wenger reagisce contro il calendario delle amichevoli internazionali, ed ha rivelato che l'Arsenal sta prendendo in  considerazione una denuncia ufficiale contro la federazione belga, il quale ha "forzato" il difensore Thomas Vermaelen infortunato a giocare tutta la partita di metà settimana.
Nel frattempo, i Gunners hanno la testa al Liverpool per sabato, che è uno scontro chiave per mantenere un posto tra le prime quattro nalla Premier League, dopo aver battuto i rivali storici del Tottenham 5-2, nello scorso week-end

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Alberto Re - Gazzetta dello Sport

Mark van Bommel si espone sul clamoroso episodio di sabato sera, con il gol non convalidato a Sulley Muntari in Milan-Juventus: "Non avevo mai visto nulla di simile nella mia carriera - assicura l'orange -. Conte a fine gara mi ha detto che non dovevamo arrabbiarci perché anche a loro hanno annullato un gol, ma noi col gol di Muntari saremmo andati sul 2-0 e avremmo potuto fare altri gol, quello annullato a Matri poteva essere il 3, 4 o 5-1. Un errore del genere lo ricordo solo al mondiale in Sudafrica, in Inghilterra-Germania"

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Redazione MD - ansa

''Credo non ci siano le giuste cause per chiedere scusa. Di cosa dovremmo scusarci?'': lo dice Massimiliano Allegri a Milan Channel tornando su Milan-Juve e spiegando che ''alla fine della gara non ero arrabbiato ne' con l'arbitro, ne' con il guardalinee per la questione dell'errore sul gol di Muntari che spero non sia decisivo alla fine del campionato''. Allegri definisce la partita con la Juve bella e vivace, ma preceduta da quindici giorni ''un po' pesanti''. Ora pero' ''pensiamo al Palermo''

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Alberto Re - TuttoSport

TORINO - Se una telefonata allunga la vita, figurarsi quali effetti (benefici) può esercitare su un’amicizia. Interrotta, tra l’altro, non per ragioni gravi o gravissime ma a causa di uno sbocco incontrollato di passione sportiva, anzi calcistica (che è ancora più sanguigna), in capo a una sfida ribattezzata come la madre di tutte le partite, dunque caldissima. Amen. Il fatto che sia stato Andrea Agnelli, cioè l’accusato, ad aver chiamato Adriano Galliani, ovvero l’accusatore, è davvero un dettaglio. Ma come, può dire qualcuno, la svolta sta nel gesto, in questa mano tesa, in quel desiderio di ricucire un rapporto...In realtà, la chiacchierata tra il presidente della Juventus e l’amministratore delegato del Milan è stata di puro interesse, perché ci sono in ballo le delicate posizioni strategiche da assumere in seno alla Lega, che bypassano qualsiasi bega di campanile. Però è importante, e questa sì può essere vista come una svolta, che appena Galliani ha udito la voce di Agnelli non abbia esitato a porgere le sue scuse per gli eccessi della notte di San Siro. BERSAGLIO - Le persone di buonsenso ed educate sanno riconoscere i propri torti e non hanno paura di compiere un passo indietro. Galliani ha colto l’occasione, probabilmente inaspettata, della chiamata di Agnelli per mettere una pietra sopra al passato burrascoso e ricominciare a parlare “normalmente” con la principale avversaria per lo scudetto, che è anche la principale alleata sul fronte delle battaglie politiche. In fondo, il dirigente rossonero deve aver capito di aver sbagliato il bersaglio delle sue invettive: andava “massaggiata” non la Juventus ma la classe arbitrale, colpevole di alcune malefatte da oratorio. Galliani è da troppo tempo nel calcio per non sapere che gli obiettivi devono essere mirati e non si può sparare nel mucchio

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Manuel Vanacore - calciomercato.com

Nessuna proposta concreta, nessun contatto ufficiale, ma un forte interesse che nei prossimi mesi potrebbe trasformarsi in qualcosa di più. Il Milan segue Stevan Jovetic, attaccante classe 1989 della Fiorentina, uno dei pochi a salvarsi nella nefasta stagione viola. Portato in Italia da Corvino, che per strapparlo al Partizan ha investito circa 8 milioni di euro, JoJo ora vale quattro volte tanto. E a giugno in caso di una ricca offerta potrebbe lasciare Firenze, nonostante un contratto fino al 2016. La filosofia della Fiorentina è chiara: pagare moneta, vedere cammello. Nessun giocatore è incedibile a priori, se la proposta che arriva è congrua al valore del giocatore Jovetic può partire. Melo e Gilardino docet. L'estate scorsa il Milan ha cercato con insistenza un trequartista, prima Ganso poi Pastore, a giugno potrebbe riprendere il discorso, cambiando obiettivo. La Fiorentina non è abituata a fare sconti, chi vuole Jovetic deve iniziare a trattare dai 30 milioni in su. Il montenegrino potrebbe ripercorrere le orme di Rui Costa, che nel 2001 ha lasciato la Fiorentina per il Milan, e a Milano continuerebbe la tradizione dei grandi trequartisti dei Balcani dopo Boban e Savicevic

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Nicola d'Altilia - eurosprt

La Spagna domina la classifica stilata dall'Istituto mondiale di storia e statistica del calcio. C'è il Barcellona davanti al Real Madrid, italiane in lenta risalita: Milan 19esimo, la Juve rientra tra i primi 100 club. La regina è sempre il Barcellona. Il club catalano resta in testa alla classifica dell'Iffhs, l'Istituto mondiale di storia e statistica del calcio. Il Barça, preso in considerazione il periodo che va dall'1 marzo 2011 al 29 febbraio 2012, si conferma ampiamente al comando con 369 punti davanti al Real Madrid, secondo a quota 292. Sul gradino più basso del podio c'é ancora il Velez Sarsfield che precede le due formazioni di Manchester, United e City. Per la prima volta, tra l'altro, ci sono cinque formazioni sudamericane nella Top Ten: oltre al Velez figurano Universidad de Chile (6^), Universidad Catolica (7^), Santos (8^) e Club Libertad Asuncion (10^). Male l'Italia che però, rispetto al mese scorso, riesce a inserire una squadra fra le prime 20: è il Milan, risalito dalla 24^ alla 19^ posizione. In ascesa anche il Napoli (da 36^ a 28^), crolla l'Inter (da 21^ a 33^), perde terreno anche la Lazio (da 42^ a 48^). Bel balzo in avanti per l'Udinese (da 83^ a 60^), torna fra le prime cento anche la Juventus, da 110^ a 95^.

ndr : Una piccola critica personale, ma chi le fa queste classifiche? topo Gigio? (e mi scuso per aver scomodato questo simpatico personaggio). Con tutto il rispetto ma formazioni sudamericane nelle prima 10 e una sola italiana nelle prime 20 non mi sembra credibile

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Alberto Re - TuttoSport

TORINO - La diplomazia Juve è già in Europa. Nell’Europa che conta. Anticipa di alcuni mesi la squadra - ok, scongiuri ammessi solo per chi è scaramantico - che ha l’obiettivo davanti. Champions, e la musichetta risuona nelle teste di giocatori, dirigenti e tifosi. Champions che vuol dire campioni e sfide ad alto tasso di adrenalina. Champions che manca tanto dopo l’autoesilio inflitto per mancanza di risultati (due settimi posti). Champions che fungerà da stimolo per l’ambizione e per il rafforzamento del gruppo affidato ad Antonio Conte . I COLLOQUI - A Varsavia, in avvio di settimana, alla riunione dell’Eca ovvero i club più importanti del continente, è stata un’occasione propizia anche per incontri ad alto livello tra i dirigenti. L’ad bianconero Beppe Marotta , in questo caso versione ministro degli esteri, ha rinsaldato rapporti vecchi di anni, inaugurato nuove linee di dialogo. Che magari torneranno utili per le prossime trattative. In particolare, poi, è stato fruttuoso il faccia a faccia con David Gill, chief executive del Manchester United. Parte tutto durante la cena ufficiale, tra discorsi ufficiali e approfondimenti personali. Marotta e Gill si sono chiariti sul “caso” Pogba . Sì, il centrocampista francese che non accetta il rinnovo del contratto con i Red Devil s che scade a giugno e quindi diventa libero di firmare con un altro club. Chiarimento necessario perché lo United si era infuriato. Tipo: noi vogliamo che Paul rimanga, ma ci sono manovre scorrette attorno al ragazzo. Immediata la replica: voi portate a termine il vostro iter, poi deciderà Pogba; d’altronde, sono tanti i club che lo inseguono, non solo noi; c’è anche il Milan, tra gli altri

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Nicola d'Altilia - sportmediaset

La tregua con la Juve ci sarà, ma la ferita lasciata dal gol non visto di Muntari nel big match non si rimarginerà molto presto. "Sono un grande tifoso del Milan che di professione fa l'amministratore delegato - spiega Galliani all'ingresso della Lega -. Ma da tifoso il mio cuore sanguina ancora". L'ad rossonero poi ha parlato di mercato: "Per Ibra nessun rinnovo, ha un contratto lungo così come Thiago Silva. Pato? I medici lo stanno studiando".
La pace con la Juventus in ogni caso ci sarà e lo conferma lo stesso Galliani: "Non ci sono problemi coi bianconeri. Lasciamo stare e guardiamo avanti anche se il mio cuore sanguina ancora". L'episodio del gol non assegnato a Muntari contro la Juventus ha riaperto un vecchio dibattito sulla moviola in campo. "Diciamo sempre le stesse cose - ha risposto seccato l'ad rossonero -, dobbiamo andare avanti".
impossibile però non parlare di calciomercato, partendo da un Alexandre Pato ancora fermo ai box per l'ennesimo infortunio muscolare. "Non so cosa succeda a Pato, stanno studiando i medici. Davvero non so cosa dire". Se è difficile prevedere il futuro del brasiliano, più semplice è quello di Ibrahimovic e Thiago Silva. "Smentisco il rinnovo di Zlatan, Raiola era a Milanello per parlare del settore giovanile. Thiago? Sono tranquillo, ha un contratto fino al 2016 e non possono rapirlo". Infine una battuta su Zamparini che ha dato il suo Palermo per spacciato nel match di sabato: "Maurizio - ha sorriso Galliani - è un furbacchione"


ndr : Personalmente non sono passate inosservate le dichiarazioni di Zamparini: “ Contro il Milan dovrebbero darci partita vinta visto quel che ci hanno tolto contro il Siena. Abbiamo troppe assenze, non abbiamo buoni rincalzi, abbiamo il 5 per cento di possibilità di vincere.”
Che la Juventus, con le dichiarazioni di Parma, e non solo,  abbia creato un “precedente”?

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