di Guglielmo Mastroianni
E alla fine arrivarono silenzio stampa e dossier sugli arbitri.
Chiara e netta l'impressione che dalle parti di Vinovo non sappiano più a quale santo votarsi.
E che gridare al complotto, fare rumore, sia la tecnica migliore.
Nulla di nuovo: chi ha buona memoria ricorderà che persino Moggi ebbe la faccia tosta di prepararne uno.
Lo fece per mascherare un evidente calo della Juve di Capello, qualche anno fa.
Allo stesso modo, adesso, Marotta e soci cercano di distogliere l'attenzione dal momento no della truppa Conte.
Elencare i presunti torti arbitrali, inserendo la partita di San Siro col Milan può indicare solo due cose: malafede o coglionaggine.
E non so quale delle due ipotesi sia migliore, ma sicuramente non è un bel messaggio quello che passa.
Marotta dovrebbe dare altre risposte, proprio lui che il mercato lo ha fatto, gestito, diretto, spendendo in due sessioni di mercato fior di milioni senza mai prendere un attaccante da 20 gol a campionato.
In compenso i soldi per gli Elia e i Martinez non sono mancati.
Dovrebbe spiegare perché i centrocampisti della Juve non segnano, se si pensa che Pirlo è fermo alla punizione col Catania e Marchisio non segna dal 4 dicembre.
E poi dovrebbe spiegare, Marotta, quanto pensava che sarebbero durati gli stessi 13/14 giocatori, giocando sempre a quei ritmi infernali.
E sarebbe intellettualmente corretto, da parte di Marotta e soci, non fermarsi alla sola partita di Genova: se pareggi 5 delle ultime 6 partite qualcosa che non va deve esserci, aldilà degli arbitri, che pure a Milano, col Catania e col Chievo non sono stati certo così ostili.
Certo, gridare al complotto fa sempre notizia, scalpore, magari mette ansia e pressione a chi poi viene ad arbitrare, ed è sempre tanto di guadagnato, come Muntari insegna.
Il Milan, dal canto suo, vince passeggiando, si aggrappa ad un attaccante che segna tanto e ad un centrocampista a un passo dalla doppia cifra.
Sarà un caso, ma sono giusto le cose che mancano alla Juve.
Altro che rigori e amenità varie.
Il prossimo turno di campionato sarà molto importante per capire quanto consistente possa essere la fuga del Milan.
Prima e seconda della classe sono impegnate in trasferte difficili a Parma e Firenze.
Chi ne uscirà meglio indirizzerà il campionato.
Che viene deciso sul campo, e non nelle stanze segrete che albergano nel cervello di qualcuno
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