di Massimo Bambara
Sembrava una di quelle offerte di fronte alle quali non puoi rinunciare. Una di quelle proposte in cui non prendi neppure in considerazione l'ipotesi di dire no.
Eppure Carlitos ha detto no, un no di quelli secchi, forti, decisi, forse anche temerari.
L'argentino vuole il Milan, il gioco è abbastanza scoperto. E' ormai il segreto di Pulcinella ed anche nelle redazioni più scomode sono costretti ad ammettere questo dato di fatto.
Dire no ad una proposta di 11 milioni netti a stagione è un rifiuto che segna una trattativa. Di fatto, le possibilità del Psg di prendere l'Apache sono crollate come l'indice Nasdaq in Borsa nelle sue giornate peggiori.
A dieci giorni dalla fine del calciomercato, la telenovela Carlitos si arricchisce di un altro colpo di scena improvviso. Quando sta per concludersi sembra voler continuare ad esistere ed ecco il colpo di coda finale che rimanda il "the end".
Molti sostengono che adesso tocca al Milan muoversi. Ma il Milan, a differenza di quanto comunemente si sostiene, ha interesse a rimanere nell'ombra e a non scalfire il proprio volto. Bavero alzato e baffi finti per Galliani, il quale ora sta in una posizione di vantaggio e privilegio.
Sa di avere il consenso del giocatore e sa che il City ha solo l'interesse a darlo via entro l 31 gennaio.
E sa anche, cosa fondamentale, che il tempo che scorre è il miglior alleato del Milan.
Galliani quindi aspetterà, magari un pò ansioso, che il telefono di Via Turati inizi a squillare.
Deve solo aspettare perchè i citizen tutto possono fare tranne che tenerlo. Sarebbe un salasso economico. E forse, data la situazione di spogliatoio, sarebbe anche un salasso tecnico.
Di certo un gioco d'azzardo a cui non conviene giocare. Ma il calcio a volte è strano, ragion per cui, da questa situazione, è sempre lecito aspettarsi di tutto
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