La sindrome degli inferiori
di Massimo Bambara
L'invidia è un sentimento molto poco nobile. E' penalizzante, ti consuma dentro, ti rode, ti toglie energie positive.

Non si può vivere di invidia perchè il rischio è quello di venirne consumati totalmente.

Per Moratti questo stato d'animo è però all'ordine del giorno del livello del suo umore.

Non si spiegherebbero altrimenti i continui tentativi di inserirsi in tutto ciò che sa o che ha saputo di milanista.

L'arrivo di Ibra al Milan nell'estate del 2010 ha gettato il presidentissimo nerazzurro in una sorta di delirio antimilanista. Senza capire, meschinamente, che il Milan aveva preso Ibra perchè ne aveva necessità e non certo per fare dispetto alla sua bella faccia.

Da allora è iniziata una folle corsa verso una vendetta senza senso che gli ha fatto ingaggiare un neofita della panchina come Leonardo, non scelto su base tecnica, ma come risposta a Berlusconi.

Si proprio Berlusconi, suo cruccio, suo tarlo, suo incubo delle notti insonni.

C'è da capirlo in effetti. Non è facile essere sereni quando il termine di paragone continuo per te è un uomo come Re Mida Silvio. Imbarazzante forse. Di sicuro logorante.

Moratti dei successi di Berlusconi è invidioso marcio. Perchè sa bene, nel suo inconscio, quanta differenza ci sia tra chi ha raggiunto 8 fnali di Champions, vincendone 5, e chi per aprire un miniciclo è stato costretto a fare calciopoli, col contributo decisivo degli amichetti della Telecom.

Un dramma per lui il Berlusca. Non appena ne annusa l'aria inizia uno strano formicolio. Si chiama sindrome degli inferiori.

Una sindrome che nell'ultimo anno e mezzo lo ha portato a contattare prima Kakà, poi Ronaldinho, poi Maldini offrendogli un ruolo da dirigente, Ancelotti, Allegri, Inzaghi.

Una lunga lista di nom scelti sulla base della militanza rossonera e della voglia di fare un dispetto.

Tutti rifiuti, cortesi, gentili, ma netti.

Tutte pietre pesanti per lo stomaco, arrovellato, del buon Massimo, il quale vive con l'idea di fare i dispetti a Berlusconi ma non si accorge che al Berlusca, di lui, molto poco importa.

Si attende ora il prossimo ex milanista da contattare. Conoscendo la sindrome degli inferiori da cui è affetto Moratti non vi è dubbio che il nuovo nome sia già dietro l'angolo.
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